Autore: martina

Teoderico da Verona: percorsi letterari per un turismo inclusivo

Teoderico il Grande (454-526) re degli Ostrogoti è un personaggio storico che nella memoria culturale diventò Teoderico da Verona (Dietrich von Bern), uno dei complessi epico-eroici più significativi delle tradizioni letterarie germaniche (Haymes 2020; Wisniewski 1986). Il toponimo veronese si deve al legame del re con la città, dove da più parti si possono rintracciare i segni della presenza storica e leggendaria degli Ostrogoti. 

Questo progetto mira alla creazione di un corpus ragionato di testimonianze letterarie sulla leggenda di Teoderico (Heinzle 1999; Lienert 2008) muovendo dal contesto locale e a metterne in luce le modalità di evoluzione e di sedimentazione nelle tradizioni letterarie germaniche.  

La figura di Teoderico si diffonde nella cultura europea latina e volgare in modo ambivalente, talvolta attraverso l’immagine positiva di un eroe valoroso, altre in quella negativa di un re stolto ed eretico. Oltralpe, il suo successo è testimoniato da svariati testi, ad esempio nella Saga norvegese di Teoderico da Verona o nel ‘ciclo teodericiano’, una serie di opere in alto-tedesco medio a carattere storico e favoloso intorno alle imprese del re goto.  

Nell’ambito di questo progetto la Filologia Germanica intende connettere i suoi studi al territorio, anche dal momento che i risultati del lavoro verranno presentati non solo attraverso i canali scientifici tradizionali, ma anche al grande pubblico locale e internazionale grazie ai media digitali. Per il 2026, anno di eventi e celebrazioni per i 1500 anni dalla morte di re Teoderico, si prevede la realizzazione di un’applicazione digitale con un itinerario tematico interattivo nei luoghi di Teoderico a Verona. La risorsa sarà multilingue e multimediale e verrà prestata la massima attenzione al suo grado di accessibilità. Il progetto, di concerto con enti e istituzioni locali, vuole anche contribuire allo sviluppo di un turismo inclusivo e sostenibile, che valorizza una parte meno nota del patrimonio culturale veronese ricollegandola alle tradizioni letterarie germaniche.  

Referente: Anna Cappellotto (PA) 

 Membri interni:

  • Maria Adele Cipolla (PO)

Azioni: WP 1.3

Bibliografia:

Haymes, Edward R., & Susann T. Samples. Heroic Legends of the North: An Introduction to the Nibelung and Dietrich Cycles. London and New York: Routledge, 2020. 
Heinzle, Joachim. Einführung in die mittelhochdeutsche Dietrichepik. De-Gruyter-Studienbuch. Berlin: De Gruyter, 1999. 
Lienert, Elisabeth. Dietrich-Testimonien des 6. bis 16. Jahrhunderts. Tübingen: De Gruyter, 2008. 
Wisniewski, Roswitha. Mittelalterliche Dietrichdichtung. Stuttgart: Metzler, 1986.

Pratiche di diffusione e divulgazione della/nella letteratura cinese

Il progetto si propone di esaminare le pratiche testuali che in diacronia e in epoca contemporanea hanno interessato la trasmissione, la diffusione e l’accessibilità della/nella letteratura cinese, con particolare attenzione alla letteratura antica e premoderna, in nuovi contesti di ricezione, in prospettiva intra-culturale e interculturale.  

La ricerca si articola lungo tre assi principali. Il primo è incentrato sullo spazio intra-culturale cinese, e analizza le forme di mediazione, i generi e le categorie testuali, gli ambienti e gli agenti che in diversi periodi storici hanno promosso la divulgazione e la popolarizzazione della conoscenza e delle opere letterarie antiche e premoderne, favorendone l’accesso e la comprensibilità per i lettori. Particolare attenzione sarà prestata alle forme di annotazione, commentario, prosificazione e di traduzione in registri linguistici semplificati o vernacolari, e alle pratiche di riscrittura e adattamento intra- ed intersemiotico.  

Il secondo asse esamina i processi e i meccanismi che a partire dal Novecento hanno caratterizzato la diffusione e la ricezione della letteratura cinese, in particolare la letteratura antica e premoderna (fino al 1911), nel panorama editoriale e culturale italiano, nel quale la tradizione letteraria cinese occupa ancor oggi una posizione molto marginale. In questo filone del progetto, particolare attenzione sarà rivolta a riflessioni e studi in ambito di storiografia ed ermeneutica letteraria, e di teoria e pratica della traduzione – comprendendo sia la traduzione diretta dal cinese sia la traduzione indiretta derivata da lingue intermedie. 

Il terzo asse prosegue la ricerca nel filone della traduzione indiretta indagando i processi e gli agenti che hanno favorito la trasmissione di opere letterarie occidentali nel sistema letterario cinese, con particolare attenzione alla prima metà del XX secolo.  

Referente: Barbara Bisetto

Membri esterni:

  • Daniele Beltrame (strutturato esterno, Università per Stranieri di Perugia, Dipartimento Lingua, letteratura e arti italiane nel mondo) 

Azioni: WP1.1; WP 1.3 

Bibliografia:

Assis Rosa Alexandra, Hanna Pięta, Rita Bueno Maria (eds. 2017). Indirect Translation: Theoretical, Methodological and Terminological Issues. Special Issue of Translation Studies.
Gu Ming Dong (2014). Translating China for Western Readers. Reflective, Critical, and Practical Essays. Albany: SUNY Press.
Gu Yongxin (2014). 经学文献的衍生和通俗化以近古时代的传刻为中心(Derivation and Popularization of Confucian Classics Document. Centred around Circulation and Block Printing in Late Antiquity. 2 Voll. Beijing: Beijing daxue chubanshe.
Neves Josélia (2022). “Translation and accessibility. The translation of everyday things”. In Federico Zanettin, Christopher Rundle (eds). The Routledge Handbook of Translation and Methodology. London: Routledge, pp. 441-456.
Sun Yifeng, Li Dechao (eds) (2023). Transcultural Poetics. Chinese Literature in English Translation. London: Routledge. 

CASSANDRA: furore profetico e alterità femminile

Il Progetto Cassandra intende investigare la rappresentazione di un certo tipo di  furor profetico  come forma culturale di costruzione dell’alterità femminile sul modello antico di Cassandra, studiandone i meccanismi di esclusività/inclusività pertinenti a vari discorsi culturali e alle loro rielaborazioni letterarie e teatrali. Cassandra è emblema di una femminilità ferita dalla violenza del divino maschile e che, pur al centro della vita sociale e politica di Troia in quanto appartenente alla famiglia reale, subisce un processo di marginalizzazione: non capita, né creduta, è al tempo stesso principessa, sacerdotessa, ma anche ‘altra’ rispetto alla comunità cui appartiene. La sua lingua dice visioni incomprese e incomprensibili e, nella tragedia eschilea, è somma di lingue e glossolalia (Heirman 1975, Crippa 1990, Mazzoldi 2001). Per Ratcliffe (1995) l’incapacità degli altri di comprenderla solleva questioni di articolazione del discorso, così come di ricezione, di retorica ed ermeneutica, suscitando riflessioni su questioni di ‘giustizia’ (73-4). In tempi moderni, la sua alterità è stata identificata come una sindrome psicologica da Gaston Bachelard (1949), ed è stata studiata poi, fra gli altri, da Melanie Klein (1963). Il modello riferito a Cassandra individua una costellazione di disfunzioni emotive rubricate come tipicamente femminili e riconducibili a disturbi quali l’isteria (Layton Schapira 1988) e l’autismo (Yergeau 2020).  

Il progetto mira a esplorare l’appropriazione e la rivisitazione di questo modello femminile in una selezione di testi letterari in lingua inglese in un dialogo translinguistico e transculturale, a partire dalle prime attestazioni medievali (Geoffrey Chaucer e Robert Henryson) e dalle traduzioni senecane cinquecentesche fino alle ricezioni secentesche, tra le quali la Cassandra di Richard Barnfield (1595) e il Troilus and Cressida di Shakespeare (1602?; stampato 1609). Si passerà, poi, ad analizzare esempi di ‘Cassandre moderne’ nei secoli successivi, con particolare attenzione al periodo vittoriano, fino ad arrivare ai giorni nostri, esaminando un ampio corpus di testi tra i quali spiccano, significativamente, riscritture femminili, quali  The Fire Brand di Marion Zimmer Bradley (1987), The Prophetess  di Barbara Wood (1996), e più recentemente The Silence of the Girls di Pat Barker (2018) e The Cassandra di Sharma Shields (2019) (cfr. corpus). La ricerca si occuperà anche delle rappresentazioni delle Cassandre sulla scena, con particolare attenzione al Troilus and Cressida di Shakespeare (Shakespeare 2005) e alle moderne rappresentazioni in inglese delle Cassandre antiche (si veda ad esempio Macintosh et. al. 2018). La ricerca, benché focalizzata su un corpus di testi e di messe in scena in lingua inglese, mira a collocarsi all’interno di un più ampio quadro transdisciplinare e comparatistico. 

A partire dallo studio dell’irrazionale e del furore profetico nel mondo antico e delle sue articolazioni femminili tramite la figura di Cassandra (ex. Dodds 1951; Guidorizzi 2009; Pillinger 2019), si procederà a esaminare il tema in epoca protomoderna e moderna, con particolare attenzione alla costruzione di un modello femminile di tipo psicologico, e più specificamente psichiatrico, e al rapporto dialogico che questo intrattiene con l’ambito letterario e teatrale. Il progetto si colloca in un quadro comparatistico e si avvale, fra gli altri, degli strumenti critici offerti dai reception studies ai translation, adaptation e performance studies, ai disability studies, ai feminist e cultural studies. 

Referente: Silvia Bigliazzi

 Membri interni:

  • Petra Bjelica 
  • Elisa Destro
  • Vlado Jelcic 
  • Cristiano Ragni 
  • Beatrice Righetti 
  • Isolde Schiffermuller 
  • Emanuel Stelzer 
  • Roberta Zanoni 

Membri esterni:

  • Anton Bierl (University of Basel)
  • Francesca Cichetti (Università dell’Aquila) 
  • Francesco Dall’Olio (independent scholar) 
  • Giovanna Di Martino (University College London) 
  • Amanda Douge (Glasgow University)
  • Marco Duranti (independent scholar)  
  • Alessandro Grilli (Università di Pisa) 
  • Sotera Fornaro (Università della Campania – Vanvitelli) 
  • Isabel Karremann (University of Zurich)  
  • Chiara Lombardi (Università di Torino) 
  • Justine McConnell (King’s College London) 
  • Francesco Morosi (Università di Udine) 
  • Anne Morvan (Nantes Université) 
  • Emily Pillinger (King’s College London) 
  • Eugenio Refini (New York University) 
  • Anne Sophie Refskou (Aarhus University, Denmark)
  • Elena Rossi Linguanti (Università di Pisa) 
  • Olga Taxidou (Edinburgh University and NYU) 
  • Sarantis Thanopulos (Società di psicolanalisi Italiana)
  • Elena Theodorakopoulos (University of Birmingham)  
  • Raffaella Viccei (Università Cattolica di Brescia)  
  • Amelia Wyckoff  (Brown University)
  • Antonio Ziosi (Università di Bologna)

Azioni: WP 1.1 

Bibliografia:

Bachelard, Gaston. 1949. Le Rationalisme appliqué. Paris: PUF. 
Crippa, Sabina. 1990. “Glossolalia. Il linguaggio di Cassandra”. Studi italiani di linguistica teorica applicata 19 (3): 487-508. 
Doherty, Lillian, 2002. Gender and the Interpretation of Classical Myth. London: Duckworth. 
Dodds, E.R. 1951. The Greeks and the Irrational. Berkeley: The University of California Press. 
Hardwick, Lorna, and Harrison, Stephen J., eds. 2013. Classics in the Modern World: A ‘Democratic Turn’? Oxford: Oxford University Press. 
Hardwick, Lorna, and Stray, Christopher. 2008. A Companion to Classical Receptions. Oxford: Blackwell.  
Harrison, Stephen J., ed. 2009. Living Classics: Greece and Rome in Contemporary Poetry in English. Oxford: Oxford. University Press. 
Heirman, L.J. 1975. “Kassandra’s glossolalia”. Mnemosyne 28 (3): 257-67. 
Guidorizzi, Giulio. 2009. Ai confine dell’anima. Milano: Raffaello Cortina Editore. 
Yergeau, Melanie. 2020. “Cassandra Isn’t Doing the Robot: on Risky Rhetorics and Contagious Autism”. Rhetoric Society Quarterly 50 (3): 2012-21. 
Klein, Melanie. 1963. “Some Reflections on The Oresteia”. In Melanie Klein, Envy and Gratitude. And Other Works, 1946-1963, 275-99. London: Vintage.   
Layton Schapira, Laurie. 1988. The Cassandra Complex. Living with Disbelief: a Modern Perspective on Hysteria. Toronto: Inner City Books. 
Macintosh, Fiona, Justine McConnell, Stephen Harrison, and Claire Kenward, eds. 2018. Epic Performances from the Middle Ages into the Twenty-First Century. Oxford: Oxford University Press.  
Macintosh, Fiona, Pantelis Michelakis, Edith Hall, and Oliver Taplin, eds. 2005. Agamemnon in Performance 458 BC to ad 2004. Oxford: Oxford University Press.  
Martindale, Charles, and Richard F. Thomas. 2006. Classics and the Use of Reception. Oxford: Blackwell. 
Mazzoldi, Sabina. 2001. Cassandra, la vergine e l’indovina. Identità di un personaggio da Omero all’Ellenismo. Pisa – Roma: Istituti editoriali e poligrafici internazionali. 
Pillinger, Emily. 2019. Cassandra and the Poetics of Prophecy in Greek and Latin Literature. Cambridge: Cambridge University Press. 
Ratcliffe, Krista. 1995. “Listening to Cassandra: A Materialist-Feminist Exposé of the Necessary Relations between Rhetoric and Hermeneutics.” Studies in the Literary Imagination 28 (2): 63–77. 
Shakespeare, William. 2005. Troilus and Cressida (Shakespeare in production series). Edited by Frances A. Shirley. Cambridge: Cambridge University Press. 
Theodorakopoulos, Elena ed. 2012. Translation, Transgression, Transformation: Contemporary Women Authors and Classical Reception, special issue of Classical Receptions Journal 4 (2). 

La lettura di testi letterari come fattore di empowerment nei giovani

Questo progetto si propone come un contributo alla ricerca e alle pratiche che vedono nella letteratura un possibile strumento per far fronte a sfide di carattere sociale e promuovere l’inclusività. Con esso si vuole arricchire di una nuova prospettiva la domanda riguardo se e come la letteratura possa favorire settori svantaggiati della società, portando a un incremento in termini di soddisfazione e benessere e, in ultima analisi, a una riduzione delle disuguaglianze di salute e felicità. La ricerca dimostra come il benessere sia influenzato da vari fattori interconnessi, fra i quali alcuni sono (in parte) conseguenza delle nostre scelte, come l’educazione, il lavoro, la casa e la salute. Tanto le nostre relazioni quanto il nostro rapporto coi media hanno un sostanziale impatto sulla formazione della nostra identità, sui nostri valori e sulle modalità di metterli in pratica – influenzandoci profondamente nel prendere le suddette scelte. Dal momento che le industrie dei media fanno spesso leva su insicurezza, divisione sociale, consumismo e comportamenti tipici della dipendenza, e dal momento che l’ambiente facilmente orienta il soggetto che in esso vive verso conformismo e credenze acritiche, è di massima importanza tentare di mitigare simili influenze negative.  

Gli studi empirici stanno attualmente indagando gli effetti della letteratura sul benessere psicologico dei lettori, mostrando come la lettura possa stimolare modificazioni nella visione del mondo, nell’abilità sia di cogliere gli stati mentali altrui (Theory of Mind) che di comprendere sé stessi, promuovendo una modificazione di sé e della propria personalità. Simili risultati suggeriscono che la letteratura potrebbe avere la capacità di favorire l’empowerment, definito qui come l’espansione della libertà di scelta e di azione attraverso l’aumento dell’autorità del soggetto sulle scelte che ne influenzano la vita. 

Il progetto mira ad individuare dieci testi in prosa, cinque letterari e cinque non, che possano aumentare nel lettore la percezione di possibili influenze negative nel suo ambiente e aiutarlo nel contrastarle. Esso punta inoltre all’elaborazione di uno strumento metodologico dalla portata interdisciplinare che possa misurare l’effetto delle suddette influenze e dimostrarlo empiricamente.  

Referenti: Chiara Battisti e Massimo Salgaro

Membri interni:

  • Anja Meyer

Membri esterni:

  • Krystyna Wieszczek

Azioni: WP 1.1; WP 1.3 

Bibliografia:  
Billington, Josie. 2020. Is Literature Healthy?. Oxford UP. 
Kuiken, Don et al. 2004. ‘Locating Self-Modifying Feelings Within Literary Reading’. In Discourse Processes 38 (2), 267-86.  
Scientific Study of Literature (SSOL) 6 (1). 2016. 
Usherwood, Bob, and Jackie Toyne. 2002. ‘Value and Impact of Reading Imaginative Literature’, Librarianship and Information Science 34 (1). 

Narrazioni di dis-abilità (accessibile)

La proposta di ricerca che coniuga il campo di analisi di disability studies e health humanities è tesa ad affrontare l’aspetto narrativo, culturale e discorsivo del concetto di disabilità. In particolare la proposta si dipanerà lungo due linee di indagine:

  1. Narrazioni dell’Alzheimer e di disabilità cognitive,
  2. Narrazioni di disabilità nella letteratura per l’infanzia e young adult.  

Narrazioni di Alzheimer e di disabilità cognitive (Chiara Battisti): la proposta intende indagare la presenza di elementi espressivi e stilistici riconducibili alle prime manifestazioni di Alzheimer e di altre disabilità cognitive in scrittori successivamente diagnosticati in tale ottica. In tal senso si offrirà un’analisi testuale comparata di opere scritte prima e durante/dopo la diagnosi. La proposta mira anche a determinare se i cambiamenti stilistici rilevati siano coerenti con cambiamenti legati all’età o alla sintomatologia di Alzheimer. Alcuni studi hanno dimostrato che le prime manifestazioni del morbo di Alzheimer possono essere rilevate attraverso cambiamenti nel linguaggio e nella scrittura di un individuo. Questi cambiamenti possono includere una diminuzione del vocabolario, una riduzione della complessità grammaticale e un declino della coerenza e della chiarezza della scrittura. 

Narrazioni di disabilità nella letteratura per l’infanzia e young adult (Sidia Fiorato): la proposta è volta ad indagare la rappresentazione e la concezione di disabilità presentata in testi letterari e culturali sia dal punto di vista fisico/medico e psicologico che sociale, in connessione con il processo di articolazione di identità dei protagonisti e lettori. La ricerca sarà focalizzata sul periodo vittoriano, in concomitanza con il riconoscimento del concetto di infanzia e lo sviluppo della psicologia e psichiatria infantile, e il periodo contemporaneo, in particolare tramite la rilettura della fiaba come metafora di articolazione di ableness e identità dis-abili, sia tramite l’analisi dei protagonisti che la comunicazione con i giovani lettori. 

Gli ambiti della ricerca si baseranno su una ricerca qualitativa, in particolare, l’analisi testuale comparativa integrate con strumenti linguistici e stilometrici, teorie culturali e mediche.  

Referenti: Chiara Battisti e Sidia Fiorato 

Membri interni:

  • Anja Meyer (assegnista Università di Verona) 

Azioni: WP 1.1  

Bibliografia 

Battisti C. (2018) “Am I Still Alice?”: The Quest for “a Sense of Self” and Alzheimer’s Disease in Still Alice by Lisa Genova” in Susan Onega and Jean-Michel Ganteau, The Wounded Hero in Contemporary Fiction. A Paradoxical Quest, Routledge.  
Said, E. (2006) On Late Style, New York: Vintage Book. 
Elizabeth A. Wheeler, “Disability”, in A Companion to Children’s Literature, ed. Karen Coats et al, New York: Blackwell, 2022 
Donna Sayers Adomat, “Exploring Issues of Disability in Children’s Literature Discussions”, Disability Studies Quarterly 34.3 (2014) 

Corpus letterari & medicina narrativa  

Questo progetto si propone di sviluppare un percorso di ricerca innovativo per identificare un corpus di testi letterari che possano essere utilizzati nei corsi di formazione medico-sanitaria per sviluppare l’empatia negli studenti di medicina e tra il personale medico e sanitario. La Medicina Narrativa sottolinea l’importanza di comprendere la narrazione del paziente e di sviluppare l’empatia come componente chiave di un’assistenza medica efficace. La letteratura critica sull’uso di testi letterari nei corsi di formazione medica è incoraggiante in tal senso. E’ tuttavia ancora carente l’identificazione di testi letterari adeguati. Il progetto si avvarrà dunque di un approccio di ricerca qualitativa -utilizzando una combinazione di analisi del contenuto e discussioni di focus group- per identificare tale corpus di testi in ambito letterario nordamericano e inglese. Lo studio inizierà con l’identificazione di potenziali testi -estratti di romanzi, racconti, poesie, graphic novel e film-in base alla loro rilevanza per tematiche mediche e alla loro capacità di favorire lo sviluppo della predetta empatia. I testi letterari identificati saranno sottoposti ad una content analysis per valutare la loro efficacia nel raggiungere gli obiettivi dello studio. 

I risultati saranno utilizzati per individuare un corpus finale di testi letterari. Verranno, inoltre, condotti dei focus group per valutare l’efficacia dei testi letterari individuati. Il risultato atteso di questa ricerca contribuirà alla crescente letteratura sulla Medicina Narrativa e sulle Medical Humanities, sottolineando al contempo l’importanza di incorporare approcci umanistici nella formazione e nella pratica medica.  

Referenti: Chiara Battisti e Sidia Fiorato 

Membri interni:

  • Anja Meyer (assegnista Università di Verona)

Membri esterni:

  • Emma Aminat Badmus (dottoranda presso Universita’ di Modena) 
  • Beatrice Melodia Festa (prof.ssa a contratto Università di Verona) 

Azioni: WP 1.1, WP. 1.2

Bibliografia:

Bleakley, A. (2015). Medical Humanities and Medical Education: How the Medical Humanities.Can Shape Better Doctors. London: Routledge. 
Charon, R. Narrative Medicine. New York: Oxford University Press, 2006. Print.Charon, R., & DasGupta, S. (2011). Narrative medicine, or a sense of story, Literature and Medicine, 29(2), vii–xiii. doi: 10.1353/lm.2011.0329 
Kemp, S. J., & Day, G. (2014). “Teaching medical humanities in the digital world: affordances of technology-enhanced learning.” Medical Humanities, 40. 
Kerasidou, A., Horn, R. “Making space for empathy: supporting doctors in the emotional labour of clinical care” BMC Med Ethics 17, 8 (2016). https://doi.org/10.1186/s12910-016-0091-7