Carceri e biblioteche costituiscono un esempio di “eterotopia” (Foucault), termine che designa uno spazio “altro” connesso ai rimanenti spazi sociali in modo speculare secondo modalità che sospendono, neutralizzano, invertono l’insieme dei loro rapporti. Nell’ambito di quest’azione si realizzeranno attività di formazione per comunità con mobilità ridotta (carceri o comunità di recupero) per costruire un dialogo produttivo e inclusivo e, più in generale, per utilizzare l’attività culturale e formativa come mezzo di reintegro, inclusione e riabilitazione. La condivisione di competenze linguistiche e culturali con persone con una limitata accessibilità a possibilità formative passibili di contribuire alla costruzione di una socialità più giusta costituisce l’obiettivo primario di un progetto volto a facilitare il reintegro di persone attualmente (ma solo temporaneamente) escluse dalla società. In collaborazione con associazioni e realtà già operanti nelle strutture si intendono creare percorsi di formazione linguistica, culturale (incontri e/o laboratori di lettura, analisi filmica…) e informatica (alfabetizzazione) per facilitare la condivisione della cultura e della formazione concepita come un ponte per l’inclusione delle persone.
Le attività saranno coerenti con gli obiettivi di inclusività e accessibilità indicati nel Progetto di Eccellenza e con le area scientifiche e didattiche sviluppate all’interno del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere.
Referenti: Paola Perazzolo; Luca Salvi
Membri interni:
- Stefano Aloe
- Chiara Battisti
- Stefano Genetti
- Stefano Neri
- Annalisa Pes
- Sabrina Piccinin