Autore: martina

In principio era la rupe ha chiuso Festivabìlia 2024

Si è conclusa nella serata di mercoledì 4 dicembre a Teatro Camploy l’edizione 2024 di Festivabìlia – Il teatro delle abilità potenziali con lo spettacolo “In principio era la rupe” della compagnia Teatro a Rotelle dell’Università degli Studi di Verona.
Lo spettacolo, con regia di Nicoletta Vicentini e Jana Karšaiová, ha coinvolto attrici ed attori con diversa abilità. Il titolo ed il tema della rappresentazione è un richiamo ironico e provocatorio alla pratica spartana di abbandonare i neonati considerati deboli o disabili sul monte Taigeto – la rupe – per lasciarli morire. Da questo riferimento storico, lo spettacolo sottolinea quanto è cambiata, nel corso del tempo, la percezione delle persone con disabilità. L’autoironia del titolo mette in luce l’assurdità e l’ingiustizia della discriminazione, ribaltando la narrazione storica per evidenziare la forza e la determinazione delle persone disabili nel rivendicare il loro posto nella società.
Lo spettacolo, caldamente applaudito dal pubblico, ha offerto una serata di intense emozioni. Attraverso la recitazione, la musica e qualche coreografia, gli artisti hanno più volte dimostrato che l’arte non conosce barriere.

Conclusa la seconda visita del nostro Advisory Board

Si è conclusa martedì 3 dicembre l’annuale visita dell’Advisory Board del nostro Progetto di Eccellenza “Inclusive Humanities. Prospettive di sviluppo nella ricerca e nella didattica delle lingue e letterature straniere” (2023-2027)”. Il nostro Advisory Board, i cui membri sono esperte ed esperti internazionali sui temi collegati all’inclusione, è rimasto notevolmente colpito dal lavoro svolto da tutto il team di Dipartimento.

Sono stati due giorni intensi durante i quali sono stati presentati gli sviluppi del progetto e numerosi risultati raggiunti durante questo secondo anno. I membri dell’Advisory Board – Elena Di Giovanni (Università degli Studi di Macerata), Anna Cardinaletti (Università Ca’ Foscari Venezia), Shulamit Almog (Università di Haifa) e Gerhard Lauer (Johannes Gutenberg-Universität Mainz) – hanno potuto toccare con mano alcune attività come la mostra Olboblo, la Green Inclusion, la mostra “E tu?” in seno a Festivabìlia 2024, il neonato Bookcrossing. L’Advisory Board è stato coinvolto anche nella creazione di un episodio del nostro canale podcast Inclusioni.

Nei due giorni di visita, sono state condivise significative riflessioni sul tema dell’intelligenza artificiale correlata all’inclusione e sui futuri sviluppi dei corpora specializzati per la comunicazione inclusiva, le strategie e le azioni intraprese per le attività didattiche accessibili e inclusive e la disseminazione dell’inclusione nelle discipline umanistiche. Infine, è stato loro presentato un approfondimento sulle strumentazioni digitali che si stanno sviluppando in seno al dipartimento.

“Il Board ha più volte apprezzato la proattività, la passione e l’entusiasmo con cui le varie anime del progetto stanno lavorando. Questo è motivo di grande orgoglio per tutti noi e ci conferma che la collaborazione delle diverse dimensioni dipartimentali all’interno di una visione comune è la strada vincente per tutti” conclude Roberta Facchinetti, Direttrice del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere.

Proiettato il film “I mille cancelli di Filippo” al Polo Zanotto

Breve introduzione in aula del Film i mille cancelli di filippo
È stato proiettato venerdì 22 novembre nell’aula T.1 del Polo Zanotto, Università degli Studi di Verona, il film “I mille cancelli di Filippo “, regia di Adamo Antonacci, con la presenza del regista e del papà di Filippo, Enrico Zoi.
La narrazione segue la storia di Filippo, ragazzo autistico e vero artista. Filippo ha un’innata passione per porte e cancelli di qualsiasi forma e colore e per il disegno fumettistico. Il film ci insegna a non fermarci alle apparenze e alle etichette imposte dalla società, ma a valorizzare le passioni dei “fragili” rendendole uniche, perché tanti cancelli si sono abbattuti ma tanti si devono ancora abbattere.

Online il settimo episodio di Inclusioni

Online sulle principali piattaforme il settimo episodio di Inclusioni, il canale podcast del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, Università di Verona, in collaborazione con Fuori Aula Network. In questo episodio, dal titolo “Raccontare l’inclusione all’Opera: il progetto Arena per tutti” parleremo di accessibilità dedicata al mondo dello spettacolo.
A partire dal 100° Arena di Verona Opera Festival (2023), “Arena per tutti” ha consentito di rendere completamente accessibili 10 serate di spettacolo di quattro opere in cartellone ogni anno grazie a diversi strumenti di fruizione dedicati, tra cui trailer inclusivi, audio descrizione degli spettacoli e sottotitoli specifici per persone sorde. Nelle dieci serate sono stati inoltre creati dei percorsi multisensoriali gratuiti che hanno consentito alle persone con disabilità di esplorare le scenografie, i costumi, gli attrezzi di scena.
Sono nostre ospiti con Elena di Giovanni di Università degli Studi di Macerata, che racconterà il progetto, Eles Belfontali, presidente di Anffas Verona, e la figlia Stefania Paiola che condivideranno l’esperienza da spettatrici. L’intervista è a cura di Manuel Boschiero, docente di slavistica e referente per l’inclusione del dipartimento di Lingue.
Buon ascolto!

Accessing Ophelia

Il progetto intende investigare la rappresentazione della disabilità cognitiva in opere teatrali dal Cinquecento a oggi, dedicando particolare attenzione alla ricezione di alcuni personaggi shakespeariani femminili: in primo luogo Ofelia, ma anche la Figlia del carceriere nei Two Noble Kinsmen, Lady Macbeth e Cassandra. Storicamente, le donne sono state oggetto di discriminazione da parte della società maschilista; le donne con disabilità cognitive hanno vissuto un’ulteriore esclusione dall’accessibilità sociale e i loro comportamenti sono stati letti come performances interpretabili sulla base di uno scambio a doppio senso tra le arti e le scienze.

La nostra metodologia sarà interdisciplinare e si avvarrà degli studi sulla ricezione, dei disability studies, della storia della medicina europea e della semiotica del teatro. Saranno presi in esame testi e materiali afferenti alle culture di vari stati europei. Il progetto porterà all’organizzazione di giornate di studio/convegni e alla pubblicazione di un volume e di articoli scientifici, Inoltre, sulla base dell’esperienza maturata col sottoprogetto CEMP (Classical and Early Modern Paradoxes in England) del Progetto d’Eccellenza precedente, sarà creato un database digitale di testi che documentino interpretazioni rilevanti sulla disabilità cognitiva dei personaggi shakespeariani (dai critici settecenteschi ai neuroscienziati odierni), e inoltre di materiali iconografici, fonoincisioni storiche, il cinema muto, etc .

Referente: Emanuel Stelzer

Membri interni:

  • Silvia Bigliazzi
  • Petra Bjelica
  • Felice Gambin
  • Cristiano Ragni
  • Roberta Zanoni

Membri esterni:

  • Clark Lawlor (Northumbria University, Letteratura inglese e Storia della medicina) 
  • Sandra Pietrini (Università di Trento, Storia del teatro) 
  • Anne Sophie Refskou (Aarhus University, Letterature comparate) 
  • Martina Zamparo (Università di Udine, Letteratura inglese)

Azioni: WP 1.1, WP 1.3

Bibliografia:

Kiefer, Carol Solomon, ed. 2001. The Myth and Madness of Ophelia. Amherst: Mead Art Museum, Amherst College.
Peterson, Kaara L. & Deanne Williams, eds. 2012. The Afterlife of Ophelia. New York: Palgrave Macmillan.
Rhodes, Kimberly. 2016. Ophelia and Victorian Visual Culture: Representing Body Politics in the Nineteenth Century. Abingdon & New York: Routledge. 
Showalter, Elaine. 1985. “Representing Ophelia: Women, Madness, and the Responsibilities of Feminist Criticism”. In Shakespeare and the Question of Theory, edited by Patricia Parker & Geoffrey Hartman, 77-94. New York and London: Methuen. 

L’inclusione nella rappresentazione teatrale con “Teatro a Rotelle”

A partire dal confronto tra Disability studies – in particolare attraverso lo studio del Disability theatre – e Accessibility studies, e grazie anche all’emergere a livello globale di un’accezione ampia di inclusione, contraddistinta dalla valorizzazione di ogni forma di diversità, negli ultimi anni si è registrata un’attenzione particolare sul teatro e sulle arti performative, con la diffusione di concetti quali il “teatro inclusivo” (“inclusive theatre-making”, Di Giovanni 2021). Con questo termine si intende una prassi teatrale interamente accessibile che ha quindi tra i suoi principi fondanti la partecipazione di tutti a quante più fasi possibili, dalla creazione alla ricezione di uno spettacolo. 

Presso il Dipartimento di Lingue è attiva la compagnia teatrale “Teatro a rotelle”, composta da attori con diverse forme di abilità e disabilità. La compagnia ha già prodotto video e spettacoli teatrali in cui ha sviluppato una prassi di teatro inclusivo che ha ricevuto numerosi premi e l’attenzione della critica (cfr. pubblicazione “Inclusive theatre-making on the stage: the case of Rebekka Kricheldorf’s Homo Empathicus (2014)” su Intralinea, 2022). 

Nel quinquennio 2023-2028 la compagnia vorrebbe diventare un luogo di sperimentazione per un teatro inclusivo che, con l’aiuto della tecnica permetta la creazione di un’opera teatrale accessibile e inclusiva, per attori e pubblico. Per raggiungere questo obiettivo sarà sviluppata una collaborazione interdisciplinare fra registi, tecnici e teorici del teatro inclusivo.  

2023-2024:

  • Acquisizione e implementazione di software assistivi e supporti digitali; 
  • Mappatura e studio delle esperienze contemporanee di teatro inclusivo all’interno dei diversi contesti internazionali; 
  • Creazione di un festival del teatro inclusivo. 

2025-2027: 

  • Produzione della prima opera inclusiva sia per gli attori che per il pubblico; 
  • Creazione di linee guida per un teatro inclusivo; 
  • Concettualizzazione del teatro inclusivo all’interno dei Disability studies. 

Referenti: Manuel Boschiero e Massimo Salgaro

Membri interni:

  • Sidia Fiorato 
  • Nicoletta Vicentini 
  • Jana Karšaiová

Membri esterni:

  • Claudia Olivieri (Catania)

Azioni: WP 1.1, 1.2, 1.4

Bibliografia:

Kuppers, P (2001), Decontructing Images: Perfoming Disabilities. Contemporary Theatre Review, 11: 25-40.
Di Giovanni, E. (2022). Inclusive theatre-making: Participation, empowerment and well-being. inTRAlinea Special Issue: Inclusive Theatre: Translation, Accessibility and Beyond, Di Giovanni E., and Raffi F. (eds), https://www.intralinea.org/specials/article/2609
Di Giovanni, E. (2021). Oltre l’accessibilità. I teatri inclusivi. Lingue e linguaggi 43: 15−31.
Boschiero M. and Karšaiová, J., Salgaro, M., Vicentini, N. (2022), Inclusive theatre-making on the stage: The case of Rebekka Kricheldorf’s Homo Empathicus (2014). inTRAlinea Special Issue: Inclusive Theatre: Translation, Accessibility and Beyond, Di Giovanni E., and Raffi F. (eds), https://www.intralinea.org/specials/article/2593
Johnston, K. (2016) Disability Theatre and Modern Drama: Recasting Modernism. London: Bloomsbury Methuen Drama.